PROMOZIONE TEATRO - LA SERVA DEL PRINCIPE + LACARMÈN

€28.00

Riproponiamo due raffinati testi teatrali di autori napoletani di grande spessore.
LA SERVA DEL PRINCIPE di Manlio Santanelli
e LACARMÈN di Enzo Moscato
A conferma dell’impegno della Kairós nella promozione della grande tradizione teatrale partenopea.
Per gli appassionati della materia offriamo entrambi
i testi al prezzo di 28 € (anziché 35 €)
senza spese di spedizione.


LA SERVA DEL PRINCIPE di Manlio Santanelli


"È difficile incontrare un'opera più ambigua del Principe di Niccolò Machiavelli. Come si spiega, infatti, che un repubblicano di idee e di militanza scriva un manuale ad uso dei potenti diretto ad ottenere e conservare il Potere? Un simile quesito se lo pose già il Foscolo ne "I Sepolcri", e lo risolse nel seguente modo: "... temprando lo scettro a' regnator / gli allor ne sfronda ed alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue". Anche io mi sono posto tale vexata quaestio, ma dovendo rispondere ad esigenze puramente drammaturgiche ho pensato di risolverla nel modo che segue. Ritiratosi nell'eremo di Sant'Andrea in Percussina, messer Niccolò attende alla stesura della sua opera; ma nel corso della scrittura rivela una profonda inquietudine determinata dalla consapevolezza che il trattato possa costituire uno strumento di educazione e di incoraggiamento alla conquista del potere. A stemperare tale inquietudine provvede la serva Betta. Pura espressione dell'anima popolare" da quanto scrive l'autore Manlio Santanelli nell'introduzione al libro. Prefazione di Antonia Lezza



LACARMÈN di Enzo Moscato 


"Non so perché, a scriverla, Lacarmèn, mi sia venuta fuori una storia così: torbida e fluttuante. Eh, sì, proprio fluttuante: tra verità e menzogna, stereotipi e guizzi di autenticità, passato remoto e passato prossimo, presente e senz'altro poco rassicurante futuro. Una vicenda, poi, piena zeppa non tanto di cose o fatti realmente concreti, a guardar bene, ma piuttosto di ricordi - veri e finti - di deliri, visioni, allucinazioni, apparizioni di fantasmi, di oniriche creature. Una storia, soprattutto, che prende a prestito un classico della letteratura e della musica: cioè il doppio capolavoro di Merimée/Bizet, Carmen. Prestito, che diventa pretesto, per buttar giù un 'sommario di decomposizione', avente per argomento il cosmo-Napoli. Dunque, ecco per me la causa, la motivazione a monte, il senso-spinta per scrivere Lacarmèn: la sua lingua, la lingua di Napoli e quella del mio testo; ma credo il 'distinguo' sia artificioso, dal momento che io-Napoli-scrittura siamo la stessa cosa, e lo dico senz'alcuna vanagloria o prurito auto-referenziale non alieno da folclore!" (Enzo Moscato). Con la prefazione di Mario Martone.