ERCOLANO di Giuseppe Maggi

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L'opera

Ercolano ha gridato al mondo la sua tragedia, nitida negli agghiaccianti particolari come in rapide sequenze filmate. La popolazione di alcune migliaia di abitanti, che aveva sottovalutato i primi brontolii del Vesuvio in quel caldo 24 agosto del 79 d. C., non era fuggita per la strada costiera in direzione di napoli, come senza prove è stato a lungo sostenuto. Aveva disceso a precipizio le ripide rampe che dall'alto della città, attraverso le porte, confluivano in una lunga gradinata che portava alla spiaggia, nella speranza di trovare salvezza sul mare.
Ma il mare era impazzito. Qualche imbarcazione messa con enorme sforzo in acqua si era capovolta.
Non rimaneva che accalcarsi negli angusti ambienti ai due lati della gradinata, ricovero d'inverno per le barche. Non c'era spazio per tutti: folli di terrore, uomini e animali protendevano i corpi in violente spinte per entrare. Altri si ammassavano sul limitare o rotolavano sulla spiaggia nell'opacità di una nube ardente che li tormentava e soffocava.
A un tratto, come per lo spaccarsi di una diga, un'immensa massa fangosa di ceneri, pomici, detriti piomba sulla città, penetra con violenza dappertutto, strappa le statue dalle basi, le parti alte delle case. Risucchia da porte, finestre la suppellettile domestica. Con un'alta ondata abbatte gli ultimi ritardatari, riverversandosi al di là delle mura in un'ampia cascata. Quando il fenomeno è finito Ercolano è scomparsa sotto una montagna artificiale, che allarga le pendici a ventaglio sul mare.


L'autore

Giuseppe Maggi
è stato per dieci anni direttore del Museo Nazionale di Napoli, poi si è occupato prevalentemente degli scavi di Ercolano e di Oplonti, raggiungendo nella dirigenza statale il grado di soprintendente archeologo. Ha diretto mostre di
Pompei negli Stati Uniti e in molti Paesi europei. Ha insegnato Storia romana in una sede in Italia dell’americana Tufts University.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, fra cui, nel 2006, la cittadinanza onoraria di Ercolano. Ha scritto diversi libri. Particolare diffusione ha avuto il saggio L’archeologia magica di Maiuri, finalista al “Viareggio” e Premio nazionale “Adone Zoli”.

KAIROS EDIZIONI 2013

Categoria Storia Rossa